Intervista a Renal Haxhibeku, candidato in consiglio comunale nella lista de PD per i Giovani Democratici.
Ciao Renald, prima di tutto voglio chiederti come stai e come stai vivendo quest’estate di campagna elettorale?!
Ciao Lorenzo, tutto bene molte grazie! È un’estate molto particolare in quanto le amministrative cadono in autunno ed è insolito far campagna elettorale in questo periodo dove giustamente le persone si godono le ferie (per chi può) ed il meritato riposo dalle fatiche dell’anno. Questo però non mi fa demordere anzi mi rende più entusiasta e carico perché mi fa capire che ogni singolo giorno è prezioso visto che comunque c’è tanto lavoro da fare!
Adesso la domanda d’obbligo: perché hai scelto di candidarti con il Partito Democratico in Consiglio Comunale?
Ho scelto il Partito Democratico per diversi motivi. Da anni simpatizzo e milito nella sezione giovanile e reputo questa forza politica l’unica opzione capace di garantire un governo equo, giusto, solidale e attento ai bisogni della città di Ravenna. Dal partito ho trovato grande disponibilità e apertura sin da quando ero un semplice attivista, ho incontrato molte persone in gamba tutte con proprie vedute che mi hanno fatto crescere come persona ed arricchire il mio bagaglio culturale e credo sia questa la bellezza e la forza di un partito plurale ed inclusivo come il PD.
Parlaci di te ora, cosa gli elettori dovrebbero assolutamente conoscere di Renald?
Sono un ragazzo semplice, con grande ottimismo, determinazione e voglia di lavorare per il bene della comunità e della città. Valori saldi ed a me molto cari sono il diritto alla salute per tutti, i diritti sociali con particolare attenzione alle fasce più deboli, la scuola e la formazione, i servizi di orientamento, di incrocio di domanda e offerta di lavoro e la tematica dell’ambiente su cui credo fermamente bisogna “battere i pugni sul tavolo”: non c’è più tempo di tergiversare. Chi già mi conosce sa che davanti ad una sfida non mi tiro mai indietro, qualsiasi essa sia! Prima di maturare la decisione di candidarmi alle amministrative ho sempre provato a dare un contributo al territorio prestandomi al volontariato e mi sono reso conto che diversi aspetti della città possono e devono migliorare.
Dunque perché i Ravennati dovrebbero scrivere “Ronnie” il 3 o il 4 ottobre?
Per chi vorrà prestarmi la fiducia sappiate che la mia azione politica si baserà prettamente sull’ascolto costante del territorio. È sotto gli occhi di tutti che il mondo della politica è assai lontano dai cittadini e bisogna assolutamente colmare questo gap. Servono quindi persone che si mettano in discussione costantemente e che siano un punto di riferimento su cui fare affidamento per qualsiasi osservazione, consiglio e critica. Serve quindi un riavvicinamento tra i cittadini e l’amministrazione e vorrei avere la possibilità di essere questo anello di congiunzione.
Si sente spesso dire che i giovani d’oggi non hanno valori e che siano disinteressati dal mondo che gli circonda, beh posso anzi possiamo (noi giovani) dimostrare a queste persone che si sbagliano di grosso.
Quali modifiche, quale contributo ritieni di poter dare alla città di Ravenna ed ai suoi cittadini?
Ho delle proposte concrete che spaziano su diversi temi molto importanti. Tali proposte sono maturate a seguito di un sondaggio che ha riscosso un ottimo successo in termini di risposte e che, come giovanile, abbiamo rivolto alla cittadina ed in particolar modo ai giovani e sono emersi diversi aspetti su cui assolutamente bisogna intervenire.
Emergenza climatica e sviluppo sostenibile, la comunicazione tra giovani, territorio ed istituzioni, il miglioramento delle scuole e delle università promuovendo le opportunità ed i progetti di crescita interpersonali e nuovi spazi per i giovani in cui si possa lavorare, creare eventi e svagarsi.
Questo per me significa far politica, portare le istanze e la voce delle persone all’interno delle sedi istituzionali.
Tu Renald studi giurisprudenza e lavori presso un’ agenzia marittima, queste esperienze come potranno aiutarti (se potranno) nei panni di Consigliere Comunale?
Credo che per intraprendere un simile percorso bisogna per prima cosa essere ben consapevoli di ciò di cui si parla e di ciò che si fa. La mia formazione giuridica mixata con l’esperienza lavorativa che sto maturando (e che mi permette di spaziare “nel mondo degli adulti”) fa si che la mia stessa persona si plasmi e si renda consapevole nella società e nelle sue regole.
Il binomio studio + lavoro mi ha permesso e mi permette di conoscere a fondo due mondi (con relativi pregi e difetti) correlati tra di loro e in cui tutti, prima o poi, devono passare. Le difficoltà oggi giorno sono molte: pensiamo a come molti giovani al termine del proprio percorso di studi si sentono smarriti nel trovare un impiego oppure pensiamo a come giovani e meno giovani si trovano nella situazione di lavorare in contesti irregolari in cui i diritti dei lavoratori non vengono per nulla tutelati.
Ecco, tali situazioni devono essere affrontati a pieno petto con molta consapevolezza che si acquisisce con l’esperienza diretta in questi due mondi in maniera tale che si possano impiegare efficacemente gli strumenti idonei per inibire tali criticità.
Veniamo ormai da un anno e mezzo di pandemia, vissuto con lockdown, zone bianche, gialle, arancioni, dad e tra tutte le categorie anche noi giovani abbiamo subito sostanziali cambiamenti che hanno stravolto la nostra “normalità”. Con la speranza, grazie ai vaccini, di poter davvero dire “è finita”, cercherai di porti a sostegno dei giovani e delle giovani ravennat* nei prossimi 5 anni?
Assolutamente si. È il motivo principale per cui ho deciso di scendere in campo.
Sono ben conscio che certi momenti sociali che si vivono in determinate fasce d’età non potranno più essere rivissuti ed è per questo che l’impegno per il futuro dovrà tassativamente essere maggiore.
Da un anno e mezzo i giovani hanno sperimentato un senso di solitudine a causa della chiusura delle scuole e in generale dalla passata impossibilità di uscire di casa.
Lo sguardo verso il futuro è diventato più critico in quanto i giovani sono più spaventati all’idea di perdere la fiducia verso le possibilità future e che quindi possano risentire delle difficoltà economiche.
A tal fine credo che tutti, a qualsiasi livello, debbano impegnarsi a ridare la speranza ai ragazzi ed alle ragazze che saranno gli adulti di domani, questo passaggio è fondamentale per una società sana e progressiva.